Liliana Spadaro
Liliana Spadaro Storica dell’arte e dottoranda, con specializzazione in arte contemporanea. Tra i suoi interessi principali ci sono le ultime tendenze dell’arte contemporanea, dal Pop Surrealism alla Street Art.

Io dico - esposizione d’arte diffusa in Via dei Coronari

Io dico - esposizione d’arte diffusa in Via dei Coronari

Via dei Coronari è al centro di Roma, in posizione defilata rispetto a Piazza Navona, estremamente vicina, e per questo meta soprattutto di turisti di passaggio intenti a raggiungere luoghi come San Pietro o Castel S. Angelo. Rimane quindi un luogo relativamente nascosto, che spesso viene attraversato senza particolare attenzione. In realtà nasconde i segni di una Roma molto più antica di quello che si possa pensare: l’evidenza di oggi è quella di una serie di negozi in fila, contestualizzati alcuni, altri molto meno; tra queste vetrine però si nasconde quello che era la Roma medioevale in primis, spesso basta girare un angolo per ritrovarsi in un vicolo strettissimo, e poi la Roma rinascimentale e moderna, testimoniata dai palazzi storici che si affacciano direttamente sulla via, e in cui ancora oggi troviamo traccia degli antichi abitanti.

In questo contesto così particolare, in cui la stratificazione storica oggi risulta quasi irriconoscibile se non a un occhio attento, si è deciso di inserire una mostra altrettanto particolare, di arte diffusa e partecipata. Cosa significheranno queste due parole in corrispondenza di una esposizione? Presto detto, la mostra “Io dico” nasce proprio dalla volontà di far partecipare chi questa via la vive quotidianamente, lavorandoci o abitandoci, in un dialogo diretto con la le associazioni RioneRoma e OrbitArte. Il lavoro curatoriale a monte è stato particolare, spiegare a negozianti e ristoratori la scelta di affidarci ai loro pensieri e sentimenti del momento, per creare delle opere grafiche che poi loro stessi avrebbero esposto nei loro locali. Si è cosi instaurato uno scambio di idee con chi la zona la conosce nel bene e nel male, in cui spesso ci si è trovati d’accordo nel constatare quanto della storicità iniziale sia andata purtroppo persa negli anni a causa del disinteresse delle istituzioni, che ancora oggi sembrano non essere particolarmente interessate a conservarne il carattere originario, fatto di retaggi storici molto antichi e sedimentati dettati gia dal nome stesso della via.

L’elaborazione grafica delle idee che man mano si accumulavano, è stata affidata ai collettivi Gulp3D e Colordrop; i quali hanno sapientemente tradotto in segni grafici, lettering e scultura 3D le parole chiave di ogni discussione. Siamo in presenza di opere per lo più concettuali, minimal, in cui anche la mente di chi guarda viene stimolata nel capire il perché delle associazioni grafiche, in un lavoro di scoperta e di riflessione continua. Ogni opera, infine, è stata esposta nel locale corrispondente, in modo tale da avere una finestra direttamente aperta nei pensieri di chi quel posto lo gestisce e vive tutti i giorni. Via dei Coronari dunque è stata invasa da queste opere, visibili su tutta la via, da Supplizio, in corrispondenza di Piazza di San Simeone, fino quasi all’incrocio con Via di Panìco. Chi si ritrova a passeggiare troverà nelle vetrine dei negozi delle stampe incorniciate su fondo nero, un po’ da scoprire, con due QRCode alla base che rimandano uno a RioneRoma e uno a OrbitArte, in cui trovare maggiori informazioni.

Mercoledì 26 Agosto 2020, alle 17.30 partirà, inoltre, la passeggiata guidata “Il mio Rione - guida per un giorno”, guidata dalla curatrice Liliana Spadaro e il cui punto d’incontro sarà in Via dell’Arco di Parma. Insieme ripercorreremo le tappe della mostra in un percorso di ascolto e inclusione di alcuni negozianti e ristoratori nel progetto di creazione artistica. Il tutto contestualizzando ogni opera, inserendola nel sostrato storico che la accoglie e di cui fa parte, scoprendo la storia di Via dei Coronari, dei suoi palazzi e dei suoi vicoli. Sarà dunque un viaggio nel tempo, ci sposteremo tra passato e presente in un continuo dialogo con le opere esposte.

comments powered by Disqus